Bruce Lee: un filosofo senza limiti

Bruce Lee

 (Foto: DINHLOICALI)

Bruce Lee è stato non solo un uomo di grandissime energie fisiche ma soprattutto un vero ispiratore delle menti (probabilmente lo è tuttora). Verso la fine degli anni 80 venni a contatto con degli istruttori di arti marziali e cominciai a praticare il Karate. Incuriosito,  provai anche il Jeet Kune do. In un primo momento praticai entrambe le discipline e, dopo in po' di tempo, continuai il mio percorso solo con il metodo creato da Bruce Lee.

Paragonare diverse arti marziali e la loro efficacia mi sembra fuori luogo. Infatti, ogni arte marziale ha una sua filosofia ispiratrice per cui ognuno può scegliere la disciplina che si addice di più al suo modo di essere. Mi sembra invece doveroso dare credito a Bruce Lee per aver unificato le arti marziali  attraverso un'idea unica. Lui, infatti, non parlava  di Karate, Judo, Aikido, Kung-fu ecc. ma solo di forme di combattimento in cui l'unico metodo era quello di non avere metodo. 

Su questa idea creò uno stile tutto suo chiamato: "Jeet Kune do". La traduzione letterale dal cantonese delle parole è: "la via per intercettare il pugno". Intorno all'emblema del JKD si legge: "Usa nessun metodo come metodo avendo nessun limite come limite".


Il messaggio profondo di queste parole è l'essenza del suo ideatore  secondo cui nel praticare questo metodo di combattimento bisognava combinare 2 cose: istinto naturale e controllo. Avere troppo istinto è troppo poco "scientifico" mentre avere troppo controllo vuol dire diventare come un uomo meccanico. La combinazione dei 2, in armonia, è l'unico modo per esprimersi nel Jeet Kune do.

Bruce Lee fu un precursore dei suoi tempi.  Rivoluzionò le arti marziali, insegnò filosofia basata sull'individualismo,  diventò una star del cinema, e  trasformò l'idea dell'immagine dell'uomo asiatico nel resto del mondo. Eccovi cosa diceva a proposito dei limiti:

"Se metti constantemente dei limiti su te stesso (non necessariamente fisici) è meglio essere defunti. Questo atteggiamento si diffonderà nel tuo lavoro, nella tua moralità, nel tuo essere in generale. Non ci sono limiti solo livelli (Bruce li chiama plateaux). Non devi rimanere sempre allo stesso livello devi andare oltre. Se ti uccide, ti uccide". Bruce Lee

Probabilmente la parte finale di questo discorso è troppo drastica e quindi non accettabile a tutti. Ad ogni modo l'insegnamento di Bruce sta nel fatto di imparare da se stessi e di rendersi conto che la vera conoscenza è gia dentro di noi: bisogna solo tirarla fuori. Quando praticavo kung-fu non pensavo affatto ad essere violento ma cercavo semplicemente di liberare la mente dalle mie stesse incertezze. Questo processo auto-esplorativo mi ha aiutato a capire meglio certi aspetti della mia vita  ed è rimasto dentro di me aiutandomi tuttora nel mio vivere quotidiano. 

Bruce riteneva che la cosa più importante al mondo sia l'individuo e che ogni individuo deve essere in grado di conoscere se stesso prima di poter comunicare con gli altri. Secondo lui, ognuno di noi ha un suo cammino da percorrere e non è accettabile prendere in prestito le idee degli altri ma al contrario bisogna sviluppare le proprie.

Non sono mai stato un'artista marziale al livello di Bruce Lee ma  i suoi insegnamenti filosofici sono stati di grande ispirazione nella mia vita. Tuttora, ad esempio, mi sforzo di "svuotare la mente" come diceva lui. Vi introduco un paio di suoi  discorsi, riguardanti le sue filosofie. Il primo si riferisce ad un'intervista fatta negli anni 70 in cui lui parla di "diventare come l'acqua":

Vi propongo la traduzione di una parte di quella intervista:

"Svuota la tua mente, diventa senza struttura, senza forma, come l'acqua. Se metti l'acqua in una tazza diventa la tazza. Se metti l'acqua in una bottiglia diventa la bottiglia. Se metti l'acqua in una teiera diventa la teiera. L'acqua può fluire o schiantarsi. Diventa come l'acqua amico mio." Bruce Lee.

Il secondo discorso si riferisce ad uno spezzone del film più acclamato di Bruce Lee: "I tre dell'operazione drago" (il film in inglese era intitolato "Enter the dragon" - "L'ingresso del drago"). Alcuni mesi dopo il termine di questo film Bruce morì per un'emorragia cerebrale dovuta ad una ipersensibilità al rilassante del muscolo contenuto nell'Equagesic (meprobanato). Questa scena del film, in diverse versioni, in passato, era stata tagliata e si riferisce a quando Bruce Lee viene interrogato dal suo maestro nel tempio buddista.

Questo è il sommario di quello che Bruce e il suo "maestro" si dicono nel loro dialogo.

Dopo aver apprezzato il modo in cui Bruce pratica arti marziali il maestro gli chiede: Quale è la tecnica più alta a cui aspiri? 
Bruce: "Avere nessuna tecnica".
Maestro: "Quali sono i tuoi pensieri quando sei davanti il tuo avversario?"
Bruce: "Non c'è nessun avversario".
Maestro: "E perchè?"
Bruce: "Perchè la parola io non esiste".
Maestro: "Continua".
Bruce: "Il combattimento deve essere simile ad una scena teatrale, ma essere eseguito seriamente (senza pretendere). Il praticante di arti marziali non è teso ma pronto; non pensa a nulla ma neppure sogna, è pronto per tutto quello che avverrà. Quando l'avversario si apre io mi chiudo, quando l'avversario si chiude io mi apro. Quando c'è l'opportunità non colpisco. "IL COLPO SI ESEGUE DA SE".
Maestro: "Il nemico ha solo immagini e illusioni. Dietro tutto questo c'è il suo vero motivo. Distruggi l'immagine e questo spezzerà  il nemico"
Il maestro inoltre, dopo aver dato altre spiegazioni, chiede a Bruce l'articolo numero 13 delle regole del Tempio di Shaolin.
Bruce: "Il praticante di arti marziali deve assumersi tutte le responsabilità delle sue azioni e accettare tutte le consequenze delle stesse".    

Vi segnalo i 5 films di Bruce Lee da protagonista. Ho aggiunto nella lista anche il film-documentario girato 27 anni dopo la sua morte dal regista J. Little:

1. Il furore della Cina colpisce ancora (1971)
2. Dalla Cina con furore (1972)
3. L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (1972)
4. I 3 dell'operazione drago  (1973)
5. L'ultimo combattimento di Chen (1978) - Questo film uscì nel 1978 dopo la morte dell'artista (1973) ed è tratto dal progetto ''Game of Death'' che Bruce Lee aveva cominciato a girare prima di morire. Le scene di arti marziali aggiunte sono coreagrafate da Sammo Hung.
6. Bruce Lee: la leggenda (2000) -  Nel 2000, 22 anni dopo l'ultimo film, John Little ritrova il materiale originariamente girato da Bruce Lee prima di morire. Il regista, quindi, decide di rimasterizzare il materiale trovato, seguendo le indicazioni che Bruce Lee aveva lasciato, creando un film-documentario.

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