Pino Daniele e il taramblù
(Foto: Crlo Pecoraro)
Pino Daniele è considerato certamente tra i più importanti artisti della cosiddetta World Music insieme con Khaled e Youssou N'Dour. Infatti, il musicista napoletano è riuscito, partendo dalla musica tradizionale della sua terra, a creare un genere tutto suo che lui stesso chiama "taramblù", indicando appunto una miscela tra tarantella e blues. Probabilmente una delle canzoni manifesto dei suoi inizi è stata proprio "Na tazzulella e cafè" (composta quando lui aveva 18 anni) oltrechè a "Terra mia".
Le influenze musicali più importanti nella musica di Pino sono varie, a cominciare dal rock, il jazz di Armstrong, Gerge Benson e soprattutto tanto blues. Il suo primo album esce nel 1977, mentre nel 1982 iniziano le prime grandi collaborazioni internazionali. Nell'album proprio di quell'anno "Bella 'mbriana" ci sono i contributi di Alphonso Johnson al basso e Wayne Shorter al sax (entrambi provenienti dal gruppo Weather Report).
"Bonne Soiree" (1987) è l'album che ottiene un ampio successo di critica dagli addetti ai lavori e anche in questo caso Pino si avvalla di diverse collaborazioni di levatura internazionale. La caratteristica più importante dell'artista campano è quella di una continua ricerca che pur essendo ancorata alle sue radici, ripropone un'evoluzione artistica molto originale.
I brani del cantautore sono caratterizzati da un impegno politico e sociale molto evidente e dal 1995 riescono ad abbracciare le simpatie di un pubblico sempre più vasto (vedi l'album "Non calpestare i fiori del deserto", il quale ha venduto più di 1.200.000 copie).
Pino Daniele è tra i musicisti italiani più conosciuti nel mondo: nel 1980 partecipò all'apertura del concerto milanese di Bob Marley, ha inoltre suonato a Parigi e Cuba e con artisti come Ralph Tower, Yellow Jackets, Mike Mainieri, Danilo Rea, Mel Collins e molti altri.
Nel 2001 arriva un altro album dal nome "Medina" che avrà grande successo e nel quale si vedono le collaborazioni artistiche di Salif Keita, Faudel ed Omar Farouk.
Nel 2001 arriva un altro album dal nome "Medina" che avrà grande successo e nel quale si vedono le collaborazioni artistiche di Salif Keita, Faudel ed Omar Farouk.
"Iguana cafè" è, invece, l'album del 2005 dove Pino Daniele propone un singolo che è la versione della canzone "'O sole mio" in inglese. La canzone, infatti, sarà intitolata "It's now or never" che in passato era stata cantata da Elvis Presley.
"It's now or never" - 2005:
Nel 2007 esce il singolo "Back Home" in cui il musicista torna ad un suono più duro e aggressivo senza però perdere di vista le influenze di elementi blues, jazz oltreche' suoni cubani e caraibici.
"Back Home" - 2007:
Il 2009 è la volta di "Electric jam" dove vi sarà la collaborazione del rapper Alessandro Aleotti (J-Ax). Nello stesso anno il cantautore partenopeo si esibisce per la prima volta al teatro Apollo di New York.
"Il sole dentro di me" (2009) con J-AX, dall'album "Electric jam":
A giugno 2010 è Eric Clapton ad invitarlo al festival Crossroads 2010 a Chicago dove suona con Joe Bonamassa e Robert Randolph. Ed è ancora con il chitarrista inglese che si esibirà a Cava dei Tirreni a giugno del 2011 di fronte ad un pubblico di 16000 spettatori. Pino Daniele muore il 4 Gennaio del 2015 all'eta' di 59 anni.
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